Nostra Madre è in visita nelle Comunità dell’Ecuador dal 25 maggio al 4 luglio. Suor Maria-Theresia, che l’accompagna, invia regolarmente delle notizie :
La Combe-aux-Loups accogliente
“La grande macchina venuta a prenderci ci ha portato alla Combe-aux-Loups dove siamo fino a sabato sera. Che piccolo paradiso di bellezza, verde e pace. […] In questo luogo tranquillo, le nostre Sorelle […] accolgono molti gruppi diversi e spesso numerosi. Per esempio oggi, venerdì, una signora che festeggia i suoi 65 anni vi riunisce tutta la sua famiglia. La santa messa li riunisce prima nella grande e bella cappella costruita di recente nella proprietà; siamo felici di potervi partecipare. Un ottimo pasto di festa, preparato da Suor Margarita-Maria e dal suo team, viene poi servito: 130 commensali! […] E quella stessa sera è atteso un altro gruppo di 21 persone che prenderanno il pasto serale al loro arrivo. Trascorreranno due notti a La Combe-aux-Loups, godendo delle belle camere ben attrezzate e ben tenute, così come deliziosi pasti fatti in casa. Domani, sabato, si terrà un matrimonio nella bella e ampia cappella.”
Il giorno prima della nostra partenza è arrivato un autobus con le 18 candidate per la selezione finale di «Miss Ecuador», tra cui un’ex allieva di Suor Mirian-Bernadette. Quindi c’era bisogno di una foto per commemorare questo incontro casuale, e si immagina il seguito… Davanti alla bella cappella della Combe-aux-Loups, tutte le «Miss» hanno voluto essere fotografate con le Suore presenti! Non avevamo previsto questo evento insolito, ma tutte le «Miss» ne sono state deliziate. Erano venute alla Combe-aux-Loups – con la loro suite, in tutto 37 persone – semplicemente per fare delle foto!
Visita in montagna
“Venerdì sera, Suor Hilda-Francisca, missionaria nell’anima, mi ha invitata a pregare il rosario in una famiglia che abita ad una certa distanza da qui, più in alto sulla montagna. […] Ovunque intorno a noi c’è questa bella vegetazione abbondante, con piccole case nascoste di qua e di là, in questo verde. […] La piccola famiglia in cui ci rechiamo vive in una modesta casetta. […]. Quattro adolescenti si uniscono a noi. Sono parenti o semplicemente vicini, non lo so; in ogni caso, pregano con fervore il rosario – che il padre di famiglia inizi – con noi. Su un tavolino c’è l’«angolo preghiera»; la mamma che sembra molto giovane, si è presa cura di accendere una candela davanti alla statua della Madonna. Dopo il rosario, Suor Hilda-Francisca asperge con acqua santa tutta la stanza della casa, i presenti e anche l’esterno, già immerso nella notte. La mamma vuole offrire a tutti una bevanda che aveva preparato e ciambelle che il papà stava facendo quando siamo arrivate. Da parte mia, avevo l’impressione che tutto il pasto serale di questa famiglia fosse scomparso, in un batter d’occhio, nei nostri stomaci…”
Arrivo Quito
“Lunedì mattina, tutti gli studenti della nostra scuola di Quito, i professori, i dipendenti, una delegazione di genitori di studenti, una delegazione di Associati di San Francesco di Sales hanno voluto accogliere le visitatrici d’Europa. Tutto si fa in grande qui! Danze, parole di benvenuto delle diverse istanze, poesia, canto, ancora danze diverse… il Papa in persona non avrebbe potuto essere accolto meglio! Tutto questo in un’atmosfera molto calda e gioiosa. Gli studenti, in numero di oltre 600, ci hanno impressionato con la loro disciplina, la loro attenzione e il loro silenzio, senza che gli insegnanti avessero bisogno di intervenire! Alla fine di tutte le presentazioni, la nostra Madre si è rivolta a questa grande assemblea, molto attenta, prima in spagnolo, poi in francese, e le sue parole calorose hanno vinto ed entusiasmato tutti!”
Alausi ferito in seguito alla frana
del mese di marzo
Finora abbiamo trovato 58 morti, ma stiamo ancora cercando una trentina di persone scomparse. Ogni giorno continuano i lavori di sgombero, rendendo le famiglie nella pena, i defunti che riconoscono dai loro vestiti. C’è molto dolore nella città di Alausi e tuttavia la gente rimane coraggiosa. Uno dei nostri studenti ha perso 11 membri della sua famiglia! Anche una bambina di 4 anni, una studentessa della nostra scuola ad Alausi, è morta in questa catastrofe. L’abbiamo trovata morta, con la sua mamma, sotto metri di terra. La mamma teneva la sua piccola stretta tra le braccia… Da un certo punto della città si possono osservare i lavori che si fanno sul luogo della catastrofe.
Alcune persone di una (o due?) famiglie erano seduti sui binari della ferrovia. I due ragazzi, adolescenti, sembravano molto tristi. Avevamo già trovato due loro familiari, ma ne mancavano ancora cinque… Preghiamo per tutte queste famiglie !
I bambini di strada di Guayaquil
A Guayaquil, “ogni domenica Suor Olga-Maria si reca, con i giovani, in un centro gestito dai Salesiani di Don Bosco dove accolgono bambini di strada (ragazzi). Questi bambini e ragazzi sono divisi in piccoli gruppi, a seconda della loro età. Sr Olga-Maria va con i più giovani: 6-10 anni; ognuno ha già conosciuto tanta violenza.
Mia sorella ci ha raccontato il fatto successivo di quel giorno. Avendo fatto un gioco con questi bambini, un bambino di 6 anni ha vinto ed ecco che le lacrime sgorgano dai suoi occhi. Un’educatrice (volontaria) gli chiede: «Ma perché piangi? … Tu hai vinto! » – «Sì», risponde il bambino, «sono io che ho vinto, ma non ho una mamma! »
Un’altra volta un bambino di 10 anni ha supplicato Sr Olga-Maria di darle una medaglia della Vergine Maria, dicendo: «Con questa medaglia potrei forse diventare migliore! » – Un altro di questi piccoli gli ha detto: «Io sono stato venduto… non conosco mia madre. » – E quanti altri bambini a cui è stata rubata o «venduta» la loro infanzia… crescono senza amore e senza protezione. Facciamo ampia la nostra preghiera, per raggiungere, in tutto il mondo, tutti questi bambini di strada.”
Prima di lasciare Guayaquil, devo raccontarvi il bel incontro con il gruppo degli Associati di San Francesco di Sales. Si erano date appuntamento al piano terra della casa, formando una siepe d’onore, ognuna con un fiore in mano. Al nostro arrivo, ognuna ha ricordato una virtù insegnata e vissuta da san Francesco di Sales, poi ha deposto il fiore in un grande vaso disposto sulla tavola. Avevano già preparato una grande tavola con tutto il necessario per fare una bella merenda tutti insieme. E, come è consuetudine qui, ci hanno anche riempito di regali tipici del paese. Quanta gentilezza! In tutti questi gruppi si sente così forte questa vera amicizia salesiana.
I soci di Guayaquil
L’accoglienza a Manta
Il giorno dopo il nostro arrivo, gli 840 studenti dai 4 ai 17 anni, i loro insegnanti, dirigenti, impiegati, genitori di studenti e un gruppo di Associate di San Francesco di Sales ci hanno dato il benvenuto con tanto cuore, poesia, gentilezza, come sappiamo fare in Ecuador! Qui, in tutte le scuole, private o pubbliche, gli alunni indossano l’uniforme propria della loro scuola o scuola media. Nelle nostre Suore, anche gli insegnanti e i dipendenti indossano un’uniforme – e anche molto distinta! Inoltre, ci si sente che amano lavorare nello stabilimento delle nostre Sorelle e si impegnano a fondo nel loro lavoro. […] Ovunque gli studenti sembrano felici di essere presenti, sono così sorridenti e spontanei che ci toccano. Nostra Madre è felice di rivedere tante persone che ha già incontrato durante il suo primo viaggio in Ecuador e la reciproca è anche vera.