Padre Luigi Brisson


1817-1908

La sua infanzia

Luigi Brisson nasce in Francia, a Plancy, (piccolo paese della Champagne, a 150 km al sud-est di Parigi), il 23 giugno 1817. E figlio di Toussaint Brisson, commerciante, e di Marie-Savine Corrard. Presto, si dimostra un bambino osservatore, curioso delle cose della natura, della chimica, della fisica, dell’astronomia, disposizioni che, in età adulta, daranno vita a delle invenzioni geniali (tra gli altri un orologio astronomico). Anche le prime esperienze religiose dell’infanzia lasciano tracce indelebili nella sua anima: sulle ginocchia della mamma impara a leggere con le “ Visite al Santissimo Sacramento” di S. Alfonso M. de’ Liguori e nasce in lui un profondo amore per l’Eucaristia; dal padre riceve l’esempio di un cristiano senza paura che si mette al servizio del clero durante la Rivoluzione del 1830.
Qualche settimana dopo la sua Prima Comunione, nella chiesetta di Plancy, fa un’esperienza indimenticabile: lì, davanti all’altare della Vergine Maria (“trovandomi in cima al quarto banco”) percepisce profondamente che Dio lo chiama per salvare molte anime e “per farlo amare di un amore infinito”. Ha solo 12 anni!

croquis- Plancy
Père Brisson jeune

Seminario e Ordinazione

Inizialmente alunno poco impegnato nel presbiterio di Plancy, Luigi entra, nel 1831, nel seminario di Troyes. E quattordicenne quando, sfortunatamente, si sente dire che deve ripetere la prima classe, ma recupera velocemente il suo ritardo, diventa molto portato allo studio e proseguirà così tutto il percorso fino alla sua ordinazione, il 19 dicembre 1840.

La Visitazione di Troyes

Professore di scienze presso i suoi condiscepoli, lo diventa anche delle educande del pensionato della Visitazione di Troyes, e, a 26 anni, la sua maturità e la sua saggezza gli valgono la nomina a cappellano e confessore delle monache Visitandine. Per 40 anni,fino al 1884, s’impregna del pensiero e della spiritualità di S. Francesco di Sales sotto il notevole impulso che la Madre Marie de Sales Chappuis da’ a questo monastero. Alla sua scuola, Padre Brisson si forma a imitare in tutto la vita del Salvatore sulla terra. Tuttavia, oppone una lunga resistenza a quello che la Madre considera un disegno divino: la fondazione di una Congregazione di sacerdoti per diffondere lo spirito e la dottrina di S. Francesco di Sales.
La Madre vede in lui la persona adatta per realizzare quest’opera. Il Brisson chiede delle prove per sapere se tale è la Volontà di Dio; le riceve, il suo spirito positivo le registra, ma la sua volontà non si arrende. Soltanto al Segno per eccellenza – vede il Signore risorto e la sua muta ingiunzione di dover obbedire – si arrenderà totalmente e senza ritorno, aspettando, da quel momento, l’ora della Provvidenza.

L’Associazione cattolica di S. Francesco di Sales

Nel 1858, è nominato, per la diocesi, Direttore dell’ Associazione cattolica di S. Francesco di Sales. In due anni, questa associazione – al servizio della rigenerazione della fede – annovererà 6000 membri in 35 parrocchie e diventa Io strumento di una quasi “nuova evangelizzazione” in un ambiente scristianizzato, tanto il giovane Direttore sa dinamizzare gli associati, arruolandoli in un movimento di preghiera e di testimonianza nel loro ambiente di vita, precursore in questo dell’Azione cattolica.

Fondazione delle Oblate di S. Francesco di Sales

Inoltre, attento ai segni dei tempi, percepisce il deserto umano, morale e spirituale nel quale “sopravvivono”, esposte a molti pericoli, parecchie giovani operaie nei maglifici di Troyes, città industriale in pieno sviluppo. Non solo crea per loro, prima, dei patronati (oratori) della domenica, poi delle case famiglia e presto delle scuole, ma le forma anche ad essere testimoni nel loro ambiente di vita. Per assicurare la stabilità di queste Opere “operaie” – criticate per la loro novità – fonda, nel 1866, la Congregazione delle Suore Oblate di S. Francesco di Sales con due ex-alunne della Visitazione tra le quali Léonie Aviat (canonizzata da Giovanni Paolo Il nel 2001).

Fondazione degli Oblati di S. Francesco di Sales

Nel 1869, il Vescovo di allora, Mons. Ravinet, incarica il P. Brisson di ripristinare l’unico collegio maschile cattolico di Troyes, in fallimento. E una vera e propria sfida!
Il Padre non ha né uomini né soldi! Ma sulla parola del suo vescovo getta la rete…. Successivamente trasferito, poi ingrandito con audacia in piena guerra del 1870, il nuovo collegio – chiamato San Bernardo, in onore del grande santo della Champagne – diventa la culla della Congregazione degli Oblati di S. Francesco di Sales intravista dalla Madre Chappuis.

Padre Luigi Brisson

L’11 ottobre 1874 gli Oblati iniziarono il loro noviziato, e il 27 agosto 1876 padre Brisson fece Profession, circondato dai primi cinque Oblati che poi pronunciarono i loro voti nelle sue mani.

I due Istituti degli Oblati e degli Oblati di San Francesco di Sales, incoraggiati e approvati da Pio IX e Léon Xlll, prendono una rapida estensione prima in Europa, poi in Africa e in America. Le loro opere si moltiplicano: collegi, pensionati, scuole, patronati, missioni.

Padre Brisson ne è l’anima e governa le sue due famiglie con quella sicurezza di vista e quella lungimiranza del futuro che Dio accorda così particolarmente ai fondatori. Tutto converge verso di lui. Egli stesso tratta tutti gli affari: direzione degli studi, lavori intellettuali, scienze, arti, costruzioni, organizzazioni materiali ed economiche, nulla gli resta estraneo; il suo genio creativo abbraccia tutto.

Esso unisce a questa profonda conoscenza delle cose pratiche una vita interiore molto intensa. È essenzialmente un’anima di orazione; la sua unione con Dio è abituale, egli sta continuamente alla sua divina presenza. Possiede in misura rara il discernimento degli spiriti; ha il dono di leggere nelle anime e di comunicare loro la fede ardente che rianima. Esercita su di esse un’attrazione irresistibile che le porta, quasi a loro insaputa, al compimento degli atti più generosi, per amore di Dio.
Questo notevole ascendente, Padre Brisson lo esercita non solo sulla sua doppia famiglia religiosa, ma anche sulla maggior parte dei suoi numerosi visitatori. La sua mansuetudine si estende a tutti; ciascuno beneficia senza distinzione della sua incomparabile carità che ricorda quella di Nostro Signore Stesso. Il sigillo divino della prova segna la vita del Padre Brisson dal momento in cui inizia la fondazione dell’Opera alla quale è destinato; ma si imprime ancora più fortemente sugli ultimi anni della sua così feconda esistenza.

Persecuzione religiosa

La persecuzione religiosa scatenata in Francia contro gli istituti religiosi annienta in parte le sue opere così prospere. I suoi figli spirituali furono espulsi; egli stesso, impedito dalla sua grande età di seguirli in esilio, si vide costretto, nel 1903, a cercare rifugio a Plancy, nell’umile casa che aveva ospitato la sua infanzia.

In queste ore dolorose dell’avversità, la virtù del Padre Brisson brilla in tutto il suo splendore. Egli considera la sua anima rispettosa delle volontà e dei permessi di Dio e ripete al santo Giobbe: – Il Signore mi ha dato tutto, il Signore mi ha tolto tutto. Sia benedetto il suo santo nome!  – Fermo nella sua fede e sicuro delle promesse divine per il futuro dei suoi due Istituti, non è scosso nella sua invincibile fiducia: rimaniamo bene nella certezza che Dio è con noi, dice; tutto ciò che Egli permetterà sarà per noi un grande bene personale e la sua gloria sarà propagata da noi in modo più completo.

Il Signore ricompensa la fede del suo fedele servo; vede ben presto fiorire all’estero le opere degli Oblati e degli Oblati. A Plancy, la Provvidenza gli dà la consolazione di continuare il suo apostolato presso le giovani operaie, in una casa patronale, ultimo frutto del suo zelo. Padre Brisson conclude così la sua corsa, come l’ha iniziata: nel paese della sua nascita, lavorando fino al suo ultimo giorno alla salvezza delle anime che ha tanto amato!

Verso il Cielo

Nel gennaio 1908, una dolorosa malattia fa presagire la sua prossima fine. Lo prevede con la pace del buon servo che ha fedelmente compiuto la missione che Dio gli ha affidato.
Riceve gli ultimi sacramenti, con il cuore tutto infiammato d’amore, con i sentimenti della fede più viva. Il giorno della festa della Presentazione di Gesù al Tempio, il 2 febbraio, all’età di 90 anni, raggiunge pacificamente il suo Signore.
Le sue opere gli sopravvivono, e i suoi numerosi figli spirituali ripetono, fino agli estremi confini della terra, il loro filiale amore e la loro profonda venerazione per colui che è stato il loro «buon Padre».

Béatification

Il 22 settembre 2012, sotto il pontificato di Benedetto XVI, il Cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha presieduto la celebrazione della beatificazione di Padre Louis Brisson, nella Cattedrale di Troyes.

Per pregare

Dieu,
Père de tendresse et de miséricorde
nous te remercions
de nous avoir donné,
dans le Bienheureux Louis Brisson
un prêtre à la foi vive
et à la charité inventive.
Animé de ton Esprit,
il a marché à la suite du Christ,
annonçant aux pauvres
et à ceux qui peinent sur le chemin de la vie
que Tu les aimes.
Viens à notre secours et accorde à sa prière
les grâces dont nous avons besoin,
particulièrement…
Gloire au Père, au Fils et au Saint-Esprit.
Amen

Dio d’infinita bontà,
che hai donato al beato Luigi, sacerdote,
il fervore apostolico della fede viva e della
carità operosa, concedi a noi, per sua intercessione,
di seguire le orme di Cristo
come lieti e coraggiosi testimoni del Vangelo.
Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

Beato Luigi Brisson, prega per noi !